Vai agli Artisti
Campigli Massimo

Campigli Massimo

(Firenze, 1895 - St. Tropez, 1971)

In evidenza
  • Artista storicizzato
  • Presente nelle collezioni dei più importanti musei del mondo
  • Tra i più grandi maestri del ‘900 italiano
  • Ha partecipato alle maggiori Biennali e Quadriennali
  • Ha esposto in prestigiosi spazi pubblici in Italia e all'estero

Massimo Campigli nasce a Firenze il 4 luglio 1895. Nel 1909 si trasferisce a Milano, dove viene in contatto con i pittori futuristi. Dopo il servizio militare, nel 1919 si reca a Parigi, dove lavora per nove anni come corrispondente del “Corriere della Sera” e nel frattempo inizia a dipingere. La sua prima personale si tiene nel 1923 alla Galleria Bragaglia di Roma. Inizialmente attratto dal Purismo, da Fernand Léger, dai lavori neoclassicheggianti di Picasso e dalla pittura metafisica, nel 1928 visita la collezione etrusca di Villa Giulia a Roma e rimane profondamente affascinato dall’arte antica, iniziando così a cercare ispirazione nell’arte cretese, pompeiana e copta, oltre che nell’arte etrusca. Nel 1929 con Giorgio de Chirico, Gino Severini e altri artisti, forma il gruppo “Sette italiani di Parigi”. Dello stesso anno è la sua prima personale parigina, che si tiene alla Galerie Jeanne Bucher.

Durante gli anni trenta torna a stabilirsi a Milano, dove nel 1933, con Giorgio de Chirico, Achille Funi e Mario Sironi, esegue pitture murali, ora distrutte, per il Palazzo dell’Arte: è questo il primo dei suoi molti progetti di murali. Le sue opere sono esposte in varie mostre allestite nel 1931, 1935 e 1939 alla Julien Levy Gallery di New York, città in cui Campigli si reca nel 1935 e nel 1939. Dopo un nuovo periodo a Parigi, torna in Italia e trascorre gli anni della guerra a Venezia e a Milano.

La sua prima personale in un museo si tiene allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1946. Due anni dopo partecipa alla Biennale di Venezia, dove esporrà anche nel 1958, 1960 e 1962. Attivo anche nel campo della grafica, illustra numerosi libri, tra i quali “Il Milione” di Marco Polo nel 1942 e il “Thesée” di André Gide nel 1948. Scrive inoltre vari testi di genere critico-autobiografico. Dal 1949 divide il suo tempo tra Parigi, Milano, Roma e St. Tropez. Tra le sue molte personali figurano quelle allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Gemeentemuseum dell’Aia e alla Kunsthalle di Berna nel 1955, e a Palazzo Reale di Milano nel 1967. L’artista muore a St. Tropez il 31 maggio 1971.

(Estratto da: https://www.guggenheim-venice.it/it/)

 

  • Quattro donne

    Quattro donne, 1949

    cm 52,5x42,5, Litografia a colori