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Conti Primo

Conti Primo

(Firenze, 1900 - Fiesole, 1988)

In evidenza
  • Tra i grandi maestri del ‘900 italiano
  • Ha partecipato alle maggiori Biennali (Venezia, Milano)
  • Ha partecipato alle maggiori Quadriennali (Roma, Torino)
  • Presente nelle collezioni di importanti musei
  • Ha esposto in prestigiosi spazi pubblici in Italia e all'estero
  • Presente in collezioni private nazionali e internazionali
  • Recensito da autorevoli critici, storici dell’arte, poeti e scrittori
  • Ha un Museo a lui dedicato (Museo Fondazione Primo Conti)

Primo Conti nasce a Firenze il 16 ottobre 1900. Già tra gli otto e i dieci anni si esprime con precocità e talento geniale nel campo della musica, della poesia e della pittura. Nel 1913 visita la Prima Mostra Futurista; pur essendo ancora un bambino, si fa notare per i giudizi acuti e pertinenti sulle opere esposte. Conosce così Ardengo Soffici, Filippo Tommaso Marinetti, Aldo Palazzeschi, Carlo Carrà, Giovanni Papini, e fra i coetanei Ottone Rosai. Nel 1914 conosce personalmente Umberto Boccioni ed allestisce a Firenze, con il poeta Ugo Tommei, una mostra di sculture dell’artista. In estate, a Viareggio, conosce Plinio Nomellini e comincia a frequentarne la casa, luogo di incontro, insieme a quella contigua di Galileo Chini, di numerosi intellettuali dell’epoca, fra i quali Eleonora Duse, Giacomo Puccini, Alberto Magnelli, Grazia Deledda, Ada Negri. Fa amicizia anche con Lorenzo Viani.

Il suo avvicinamento al futurismo avviene per gradi e si concretizza definitivamente nel corso del 1917, anno in cui diviene redattore della rivista «L’Italia Futurista». Nell’aprile dello stesso anno incontra Pablo Picasso che si trova a Firenze per seguire la tournée dei Balletti Russi e chiede ad Alberto Magnelli di conoscere il giovane Primo Conti, del quale ha visto un’opera esposta in città; in luglio va a Roma, in visita presso lo studio di Giacomo Balla: dopo questo incontro si accentua la svolta in senso dichiaratamente futurista della sua pittura. Al Futurismo darà il suo contributo fondamentale, non solo con l'opera letteraria, ma anche con i magnifici dipinti e disegni eseguiti tra il 1917 e il 1919, anno in cui la sua pittura evolve già in direzione metafisica.

Alla fine del 1919 conosce Filippo de Pisis, con cui intrattiene un’intensa corrispondenza tra il 1920 e il 1924. Gli anni Venti sono particolarmente complessi per la sua pittura, difatti la grande curiosità che lo contraddistingue lo porta ad intersecare nei propri lavori svariati stili pittorici. Nel dicembre del 1920 partecipa all'«Exposition National d'Art Moderne» di Ginevra, organizzata da Enrico Prampolini, e il suo lavoro viene accolto come una rivelazione . Nel 1923 espone alla Quadriennale di Torino: i suoi dipinti vengono collocati insieme a quelli di Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Giorgio Morandi. In novembre considera con nuovo interesse l'aspetto della pittura religiosa e sogna di inaugurare «una nuova vera e grande arte cristiana». A sottrarlo a questo clima di ripiegamento e di incertezze contribuisce la conoscenza con Harriet Quien, una sua coetanea dotata di una cultura e di un’esperienza di vita cosmopolite, che rinforza la sua fiducia nell’esistenza di orizzonti di vita e di pensiero più moderni e culturalmente stimolanti. Nel 1924 espone alla XIV Biennale di Venezia e in novembre vince il Premio Ussi, ottenendo un clamoroso successo.

Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, Conti continua a partecipare a tutte le mostre dell’Istituto Carnegie di Pittsburgh (U.S.A.), alle Biennali di Venezia e alle più importanti rassegne d’arte. Nel 1932 espone a Firenze, insieme ad Arturo Martini, nelle sale di Palazzo Ferroni resturate dall’architetto Giovanni Michelucci, di cui di lì a poco sosterrà il progetto per la stazione di Santa Maria Novella (1934).

A partire dal 1935 viene incaricato di provvedere al rinnovamento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con scenografie, bozzetti e costumi. Nel 1941 è titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed espone con Giorgio de Chirico alla Galleria Firenze (1941 e 1943). Nel 1939 è chiamato da Marcello Piacentini a collaborare alla decorazione del Palazzo di Giustizia di Milano. 

Nei primi anni del dopoguerra è scosso da una crisi mistica che lo spinge ad entrare nel III Ordine francescano; per oltre un decennio seguirà le regole dell'ordine, continuando comunque a dipingere. Nel 1959, in occasione del cinquantenario del Primo Manifesto Futurista, partecipa alle celebrazioni del futurismo con mostre a Winterthur, Monaco, Roma, e alla grande rassegna ospitata dalla Biennale di Venezia del 1960. I cinquant’anni della sua pittura sono celebrati nel 1962 da una mostra a Palazzo Strozzi.

Nel 1965 presenta alla IX quadriennale di Roma una serie di quattro dipinti dal titolo Figura seduta, che aprono nel suo lavoro un capitolo del tutto inedito e che introducono la sorprendente fioritura pittorica degli ultimi vent'anni. Nel 1967 ad Amsterdam, Utrecht e Nijmegen si inaugura una sua mostra antologica organizzata dal Ministero della Cultura Olandese.

Nel 1979 nasce la Fondazione Primo Conti, che viene a costituirsi come Centro di documentazione sulle avanguardie storiche. L’artista dona ai Comuni di Fiesole e Firenze la sua villa fiesolana, la maggior parte delle sue opere storiche e recenti e tutti i documenti sulle avanguardie che ha raccolto nel corso della sua vita. Nel 1980 viene allestita una grande mostra antologica nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, Firenze, organizzata da Maurizio Calvesi e Giovanna dalla Chiesa, con catalogo edito dalle Nuove Edizioni Vallecchi.

Primo Conti si spegne a Fiesole nel 1988.

(estratto dal sito ufficiale dell'artista: https://www.fondazioneprimoconti.org/)

  • Composizione

    Composizione, 1984

    cm 40x30, Olio e collage su tela

    1.400,00 Euro

  • Volto femminile

    Volto femminile, 1970

    cm 35,5x26, Olio su tavola

    1.450,00 Euro

  • Volto dolente

    Volto dolente, 1976

    cm 50x40, Olio su tela

    2.100,00 Euro