
Scatizzi Sergio
(Gragnano, Lucca, 1918 - Firenze, 2009)
- Tra i grandi maestri del secondo ‘900 italiano
- Ha esposto in prestigiosi spazi pubblici
- Ha partecipato alla Biennale di Venezia
- Ha partecipato alla Quadriennale di Roma
- Presente in collezioni pubbliche e private, in Italia e all'estero
- Recensito da autorevoli critici e storici dell’arte
«un pittore che è stato fra i maggiori, e non solo in Toscana, nel secondo Novecento. Un tempo che Scatizzi ha attraversato solitario come una cometa, avendo precocemente scoperto nella pittura e nella natura il rifugio dal dolore e dalla noia della propria esistenza» (Giovanni Faccenda)
Sergio Scatizzi è nato a Gragnano, in provincia di Lucca, il 20 ottobre del 1918. Dopo aver trascorso la sua fanciullezza nella Valdinievole e nella campagna lucchese, si trasfersce giovanissimo a Roma dove entra in contatto con alcuni fra i maggiori pittori di quell’ambiente, rimanendo particolarmente attratto dal talento artistico di Mario Mafai, Giovanni Stradone, Emnuele Cavalli e di Antonietta Raphael.
Ritornato a Montecatini nel 1938, lì comincia a dipingere i suoi primi paesaggi, intervallandoli ad alcune nature morte di fiori e ad alcuni ritratti ad acquerello. Fra il 1939 e il 1943 si consumano per lui alcuni incontri importanti: Giovanni Comisso, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi e Ardengo Soffici, fra gli altri.
Nel 1948 si reca a Parigi in compagnia di Giovanni Comisso ed incontra nuovamente Filippo de Pisis. Il suo ritorno in Italia due anni più tardi (1950) coincide con l'invito ad esporre alla XXV Biennale di Venezia.
A questo periodo risalgono pure i suoi primi contatti con l'ambiente fiorentino dei pittori e dei letterati, ove, una volta conosciuto Ottone Rosai, stringerà rapporti di amicizia con Ugo Capocchini, Mario Marcucci, Enzo Pregno e Nino Tirinnanzi.
Stabilitosi definitivamente a Firenze nel 1955, in un vecchio studio al numero 3 di via de’ Federighi, inizia una proficua collaborazione con la Galleria l'Indiano che concluderà nel 1969, alla fine di una stagione (quella dei fiori secchi e delle terre volterrane, presentate per la prima volta nel 1962) che lo impone definitivamente tra le figure di maggior spicco all'interno della sua generazione, come stanno a dimostrare la partecipazione alla IX Quadriennale di Roma del 1965 e il successo al XVIII Premio del Fiorino e della Città di Firenze nel 1967.
Fra il 1970 ed il 2000 altri significativi riconoscimenti corroborano il suo successo. Ne ricordiamo solo alcuni: la Sala personale al XX Premio del Fiorino nel 1971, l'antologica Palazzo Strozzi, curata da Carlo Ludovico Ragghianti, nel 1982, la grande mostra a Palazzo Pitti, presso la Galleria d'Arte Moderna, fra il dicembre del 1997 e il febbraio del 1998, dal titolo "Gli anni dell'informale".
Sergio Scatizzi si spenge a Firenze nel 2009.
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Fiori, 1972
cm 30x40, Olio su tela
2.500,00 Euro
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Fiori '70, 1979
cm 51x71,5, Olio su tela
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La luna, 2007
cm 40x30, Olio su faesite
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Paesaggio, 1989
cm 58x38, Olio su cartone
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Sul mare, 2006
cm 40x30, Olio su faesite
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Fiori di Cecco Bravo, 1999
cm 60x50, Olio su tavola
2.400,00 Euro
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Firenze, 1997
cm 53x43, Olio su tavola
1.700,00 Euro
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Paesaggio, 1989
cm 70x100, Olio su tavola
3.600,00 Euro
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Primavera, 1995
cm 40x50, Olio su tavola
1.700,00 Euro
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Campagna in Toscana, 1996
cm 100x70, Olio su cartone riportato su tela
3.300,00 Euro
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Venezia, 2004
cm 28x28, Olio su tavola
1.400,00 Euro